Glen O. Gabbard nel suo manuale “Introduzione alla psicoterapia psicodinamica” parla del transfert dicendo che “ Nel transfert, concetto psicodinamico fondamentale, pattern tipici delle relazioni infantili si ripetono nel presente con il terapeuta. Al terapeuta vengono attribuite caratteristiche proprie di una figura del passato e sentimenti associati a questa figura vengono vissuti con il terapeuta secondo le stesse modalità.
Per Freud il transfert era un “clichè”: il suo assunto era che i desideri libidici o sessuali dell’infanzia venivano trasferiti direttamente sulla persona dell’analista (Freud, 1912, p524).
I kleiniani e i teorici delle relazioni oggettuali hanno esteso la nozione di transfert attraverso il concetto di identificazione proiettiva (Feldman,1997; Gabbard,1995; Joseph,1989; Ogden,1979; Spillius,1992). Nell’identificazione proiettiva il paziente proietta inconsciamente sul terapeuta una rappresentazione del Sé o dell’oggetto; quindi, esercitando una pressione interpersonale, “forza” il terapeuta ad assumere caratteristiche simili a quelle della rappresentazione proiettata. Il paziente può per esempio comportarsi in maniera indisponente finchè il terapeuta si irrita, conformandosi così inconsciamente a un oggetto arrabbiato che appartiene al passato del paziente.
La psicologia del Sé ha ampliato la comprensione del transfert enfatizzando il fatto che i transfert da oggetto-Sé coinvolgono il terapeuta come complemento del Sé del paziente. Dato che il Sé è ritenuto in uno stato di deficit, il transfert da oggetto-Sé ha lo scopo di fornire funzioni che nel paziente mancano a causa dell’inadeguata empatia parentale; il paziente può quindi cercare un completamento del Sé guardando al terapeuta come a una fonte di approvazione o validazione. Stolorow (1995) ha ulteriormente elaborato questo approccio sottolineando che il transfert è essenzialmente bidirezionale; presenta infatti un aspetto ripetitivo, come descritto da Freud, ma anche un aspetto riparativo: il paziente cerca una nuova esperienza da oggetto-Sé risanante o correttiva.
Le concezioni del transfert sono state più recentemente influenzate dalle prospettive postmoderne della psicoanalisi contemporanea, come le teorie relazionali, costruttiviste e interpersonali. Il modello costruttivista pone l’accento sul fatto che i comportamenti del terapeuta contribuiscono inevitabilmente a generare la percezione che il paziente ha di lui (Hoffman, 1998). Da questo punto di vista in ogni relazione terapeutica esistono aspetti concreti, basati su caratteristiche reali del terapeuta, che interagiscono con la riproduzione di un’antica relazione oggettuale del passato. Praticamente tutte le attuali concezioni del transfert concordano quindi sul concetto che l’esperienza che i pazienti hanno del terapeuta è sempre una miscela di caratteristiche reali del terapeuta e aspetti di figure del passato; in altre parole, una combinazione di vecchie e nuove relazioni”.